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In Canada i collocamenti alla pari sono regolati dalla normativa che riguarda varie forme di collaborazione domestica, come assistenza ai disabili, agli anziani, ecc. e vengono chiamati “live-in caregiver”; la persona alla pari prende la denominazione di “au-pair live-in caregiver”.
Per effettuare l´assunzione di una persona alla pari, la famiglia deve farne richiesta al Services Canada Centre (SCC). Se la richiesta viene accettata, il SCC manda alla famiglia una lettera di conferma, incaricandola di farne arrivare copia alla persona alla pari. Solo disponendo di questa copia, la persona alla pari può richiedere il permesso di lavoro alla Canadian High Commission, attraverso l´Ufficio visti presso l’Ambasciata del Canada a Roma a cui paga 150 dollari canadesi per diritti di segreteria.
Requisiti:
Età 18 – 50 anni;
buona conoscenza dell´inglese o del francese, secondo la zona scelta;
patente valida per la guida all´estero;
titolo di studio di scuola media superiore;
esperienza diretta o corso di formazione di almeno 6 mesi nel campo della puericultura.
Durata:12 mesi con la possibilità di prolungare fino ad altri 12.
Orario: 40-48 ore a settimana; giorni liberi e ferie differiscono da uno stato all´altro (informarsi presso i locali uffici del lavoro).
Paghetta: Da dollari canadesi 6 a 7,50, comunque non meno del salario minimo stabilito dalle leggi dei singoli governi regionali.
Obblighi: Permesso di lavoro. Alla scadenza si deve uscire dal Paese oppure chiedere un permesso di lavoro permanente.
Una buona agenzia specializzata può liberarvi dall´impiccio di occuparvi di tutte le pratiche burocratiche e può aiutarvi a trovare una buona famiglia ospitante. A chi è ancora in patria noi consigliamo sempre di affidarsi ad un´agenzia in Italia per ovvi motivi di praticità.
Agenzie che effettuano collocamenti alla pari:
aupaircanada.net
aupair-visa-canada.greataupair.com
Nuovo programma tedesco speciale per promuovere la mobilità in Europa. Il programma è rivolto a giovani e giovani professionisti disoccupati di tutta Europa, interessati a svolgere un tirocinio di formazione in azienda o entrare nel mondo del lavoro da professionisti in Germania. Per ulteriori informazioni sul programma e le condizioni, visitare il sito: http://www.thejobofmylife.de Notare bene che le informazioni sono disponibili solamente in tedesco. Per il programma “step by step”: 1. formazione linguistica nel proprio paese di origine; 2. formazione linguistica “fulltime” e preparazione per la formazione professionale in Germania; 3. due mesi di tirocinio in un’azienda tedesca; 4. se siete soddisfatti dell’azienda in cui svolgerete il tirocinio, potrete firmare il contratto di formazione; 5. inizio della formazione professionale, agosto/settembre 2013; 6 . termine della formazione professionale, agosto 2016. Elenco di lavori possibili: http://www.thejobofmylife.de/de/gut-zu-wissen/top-20-jobs.html
Contatti:
Bundesagentur für Arbeit
Zentrale Auslands- und Fachvermittlung (ZAV)
Villemombler Straße 76
53123 Bonn
Tel: +49 228 713 1083
fax: +49 228 7132701080
Email: [ javascript:linkTo_UnCryptMailto(‘nbjmup+uifkpcpgnzmjgfAbscfjutbhfouvs/ef’); ]thejobofmylife@arbeitsagentur.de
In Italia, il sistema educativo di Istruzione e Formazione è organizzato in base ai principi della sussidiarietà e dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.
Lo Stato ha competenza legislativa esclusiva su:
· Norme generali per l’istruzione,
· Determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni che vano garantite su tutto il territorio nazionale,
· Determinazione dei principi che le Regioni devono rispettare nell’esercizio delle proprie competenze.
Le Regioni hanno:
· Potestà legislativa concorrente in materia di istruzione,
· Potestà legislativa esclusiva in materia di Istruzione e Formazione Professionale.
Oggi il sistema educativo è organizzato come segue:
1. Scuola dell’infanzia: per i bambini da 3 a 6 anni;
2. Primo ciclo di istruzione, della durata complessiva di 8 anni, articolato in:
a. Scuola Primaria (5 anni di durata), bambini da 6 a 11 anni;
b. Scula Secondaria di primo grado (3 anni di durata), alunni da 11 a 14 anni.
3. Secondo ciclo di istruzione, costituito da 2 tipi di percorsi:
a. Scuola Secondaria di secondo grado: di competenza statale, della durata di 5 anni, rivolta agli alunni dai 14 ai 19 anni. Appartengono a questo percorso i Licei, gli Istituti Tecnici e gli Istituti Professionali;
b. Percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e Formazione Professionale (IFP):di competenza regionale, rivolti a giovani che hanno concluso il primo ciclo di istruzione.
4. Istruzione e Formazione post-secondaria non terziaria che offre 2 percorsi:
a. Percorsi post-qualifica e post-diploma,
b. Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS).
5. Istruzione Superiore offerta dalle Università e dall’Alta Formazione Artistica e Musicale. Questa si organizza in percorsi di primo, secondo e terzo ciclo, sulla base della struttura del processo di Bologna.
L’Istruzione Obbligatoria dura 10 anni, da 6 a 16 anni di età, e comprende gli 8 anni del primo ciclo e i primi 2 anni del Secondo (D.M. 139/2007).
Concluso il primo ciclo, gli ultimi 2 anni di obbligo (14-16 anni di età) possono essere assolti:
· nella scuola secondaria di secondo grado, di competenza statale (Licei,Istituti Tecnici e Istituti Professionali),
oppure
· nei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IFP) di competenza regionale (L. 133/2008).
Inoltre, tutti i giovani devono rispettare il diritto/dovere di istruzione e formazione per almeno 12 anni o, comunque, fino al conseguimento di una qualifica professionale triennale entro i 18 anni di età (L. 53/2003).
Infine, i giovani di 15 anni possono assolvere l’ultimo anno di obbligo di istruzione anche attraverso il contratto di apprendistato (L. 183/2010).
Ora, l’obbligo di Istruzione può essere assolto:
· nelle scuole statali o paritarie, ma anche attraverso l’istruzione familiare o nelle scuole non paritarie, nel rispetto di determinate condizioni,
· nei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, di competenza regionale. L’Obbligo (come detto, gli ultimi 2 anni) viene assolto presso gli appositi centri/agenzie formative.
In ogni caso, l’adempimento dell’Obbligo di Istruzione spetta ai genitori. La vigilanza ai Comuni.
In caso di mancata prosecuzione del percorso scolastico, concluso il periodo di Istruzione Obbligatoria, l’allievo riceve una certificazione attestante l’adempimento dell’Obbligo di Istruzione e le competenze acquisite. Altresì, viene assegnato un credito formativo al fine di un eventuale conseguimento di una qualifica professionale.
Dopo il superamento dell’esame di Stato, conclusivo dell’Istruzione Secondaria Superiore, si accede ai corsi di Istruzione Terziaria (Università e Afam).
La qualifica professionale triennale o il diploma professionale quadriennale, ottenuti nei corsi di Istruzione e Formazione Professionale (IFP) di competenza regionale, permettono l’accesso ai corsi di istruzione professionale cosiddetti di Secondo Livello o post-qualifica/post-diploma, ai quali si può accedere anche dopo il conseguimento del diploma di Istruzione Secondaria Superiore.
Con lo stesso diploma si accede anche ai corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS).
Normativa
MISURA 112 “Insediamento di giovani agricoltori”
La misura 112 “Insediamento di giovani agricoltori”, attraverso la corresponsione di un premio di primo insediamento, intende favorire il ricambio generazionale nella gestione delle imprese agricole incentivando anche il rilancio produttivo delle stesse aziende attraverso investimenti capaci di incrementare il valore aggiunto delle produzioni agricole ed in particolare quelle di qualità, aumentare la competitività, migliorare il rendimento globale dell’azienda, promuovere la diffusione e la promozione delle innovazioni.
Allegati:
Avviare un’azienda agricola significa seguire alcuni passaggi richiesti dalla legge. Partiamo dalladefinizione data dal codice civile di imprenditore agricolo all’art. 2135(modificato dalla Legge 57/2001):
“Chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. Si reputano connesse le attività dirette alla trasformazione o all’alienazione dei prodotti agricoli, quando rientrano nell’esercizio normale dell’agricoltura.“.
La coltivazione del fondo, la selvicoltura e l’allevamento di animali sono tutte le attività legate a un ciclo biologico e allo sviluppo dello stesso in un fondo, bosco, acque dolci, salmastre o marine.Le attività connessesono invece tutte quelle che svolge l’imprenditore agricolo per manipolare, conservare, trasformare, commercializzare e valorizzare i prodotti ottenuti da coltivazioni o allevamento e le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale e l’agriturismo.Per identificare un’attività connessa devono quindi sussistere due requisiti:
· chi esercita attività connesse deve già essere imprenditore agricolo, secondo la definizione dell’art. 2135;
· l’attività connessa deve essere coerente con l’attività di base, quindi se l’attività di base è la coltivazione di uva, l’attività connessa può essere la produzione di vino.
Detto questo vediamo i passaggi da effettuare per far partire un’attività agricola. Per prima cosa occorre aprire una partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate della Provincia di residenza. Il secondo passo, se si prevede di avere un volume di affari superiore a 7.000€, è iscriversi anche al registro delle imprese della Camera di Commercio. Tale iscrizione è indispensabile anche per poter usufruire fiscalmente della definizione di abitazione rurale e per poter vendere al dettaglio i propri prodotti. Infine bisogna effettuare l’iscrizione e la dichiarazione di inizio attività all’INPS. Tutte queste operazioni possono essere effettuate anche online tramite ComUnica, un modello informatico unificato con cui è possibile creare una nuova impresa in un solo giorno e assolvere tutti gli adempimenti amministrativi di carattere fiscale, contributivo, previdenziale al massimo in 7 giorni. Per usufruire di ComUnica occorre il Software ComUnica, da scaricare gratuitamente dal sito registroimprese.it; la firma Digitale e la PEC (Posta Elettronica Certificata).
Dopo aver svolto tutte le pratiche burocratiche si deve pensare anche alla sicurezza della propria azienda, quindi uniformarsi al D.Lgs. 81/08– TU per la sicurezza sul lavoro e alle norme sull’igiene dei prodotti alimentari. Infine non bisogna dimenticare la Promozione dell’azienda agricola attraverso i vari canali comunicativi.
Come ogni luogo di lavoro anche l’azienda agricola deve rispettare le norme sulla sicurezza sul lavoro. La maggior parte degli infortuni in campo agricolo avvengono all’interno di locali, come stalle, magazzini o silos a causa di cedimenti di strutture o impalcature, cadute o scivolamenti. Negli ambienti esterni la maggior parte dei pericoli arriva dall’uso delle macchine, specialmente i trattori, che possono perdere di stabilità. Altre volte il problema risiede invece nell’utilizzo di sostanze pericolose o infiammabili, come gli antiparassitari. Infine un fattore di rischio è la scarsa illuminazione che affatica gli occhi e spesso non permette di vedere il pericolo per tempo. Per questa ragione effettuare una valutazione dei rischi in un’azienda agricola non solo è fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori, ma anche piuttosto complesso. Molto spesso ci si rivolge a un consulente esterno, esperto del campo, che sappia valutare approfonditamente i rischi presenti e proporre le soluzione più adeguate per arginarli. Di seguito elenchiamo i principali rischi che caratterizzano l’attività di un’impresa agricola:
· rischio elettrico
· rischio incendio
· rischio rumore
· rischio vibrazioni
· rischio colpo di calore
· rischio biologico
La norma da prendere come punto di riferimento per l’igiene dei prodotti alimentari nelle aziende agricole è il Reg. CE 852/2004. Nel Commentando 14 viene specificato che:
“Il requisito di definire procedure basate sui principi del sistema HACCP non dovrebbe inizialmente essere applicato alla produzione primaria, ma la fattibilità della sua estensione sarà uno degli elementi del riesame che la Commissione effettuerà in seguito all’attuazione del presente regolamento. É tuttavia opportuno che gli Stati membri incoraggino gli operatori a livello della produzione primaria ad applicare tali principi per quanto possibile.“.
Nonostante ciò, data la definizione indicata precedentemente di attività connessa,va tenuto conto che le imprese agricole che si occupano anche di attività connesse sono tenute a realizzare di un manuale HACCP e ad applicare il sistema di autocontrollo. Invece per le aziende agricole che fanno la sola produzione primaria è sufficiente seguire quelli che vengono definitiManuali di Corretta Prassi Igienica(Good Hygiene Practice o GHP). Per le imprese agricole è statoredatto dalla CIA (Confederazione Italiana Agricoltori)e contiene in appendice alcuni consigli per avvicinare gli agricoltori al metodo HACCP, che è il più valido in assoluto per garantire la sicurezza degli alimenti e rimane perciò consigliabile una sua applicazione, anche parziale, seppure non sia previsto dalla legge.
Effettuare una campagna promozionale per un’azienda agricola ha senso se questa ha un rapporto diretto con il pubblico, ad esempio attraverso la vendita al dettaglio dei suoi prodotti oppure perché è un agriturismo o anche perché fa parte del circuito di fattorie didattiche. Nel caso della vendita al dettaglio la promozione migliore è quella che avviene sul territorio di riferimento, anche partecipando alle fiere o ai mercati di zona. Ad esempio in questo periodo sta prendendo piede l’idea dei mercatini a Km 0, ovvero la vendita di prodotti provenienti dal territorio e che non subiscono il rialzo dei prezzi a causa del trasporto o dell’intermediazione di fornitori.
Gli agriturismi sono una realtà sempre più presente in Italia, coniugano il relax dato da una vacanza, al contatto con la natura e alla scoperta di nuovi sapori e di antichi saperi. In questo caso la promozione che può risultare più soddisfacente è quella che utilizza internet come mezzo. Innanzitutto attraverso la creazione di un sito web, ma anche utilizzando i social network e cercando di scatenare quello che viene chiamato buzz, ovvero un “chiacchiericcio” positivo fra gli internauti riguardo a un prodotto/servizio. Primo passo in questo senso potrebbe essere l’iscrizione a Trip Advisor e la successiva gestione del profilo aziendale.
Infine le fattorie didattiche, sono imprese agricole che si mettono a disposizione delle scuole o di altri enti formatori per insegnare il contatto con la terra e la sua lavorazione. Anche questo è un fenomeno in rapida ascesa, che spesso coinvolge gli alunni delle scuole primarie che vengono coadiuvate anche dalle istituzioni.
Normativa
PSR Programma di Sviluppo Rurale
Con il Regolamento (CE) 1698 del 20 settembre 2005 il Consiglio dell’Unione Europea ha avviato la programmazione sullo sviluppo rurale per il periodo 2007/2013 definendo, tra l’altro, gli obiettivi della politica di sviluppo rurale e il contesto strategico comunitario e nazionale.
Il nuovo sistema di programmazione per lo sviluppo rurale si colloca nel quadro del più complessivo percorso di riforma delle politiche agricole, che rafforza il ruolo dell’agricoltura quale fattore strategico per uno sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio europeo e riduce il peso, soprattutto in prospettiva, delle misure di sostegno alla produzione e a protezione del reddito degli agricoltori.
Con il nuovo regolamento vengono rafforzati gli obiettivi per lo sviluppo delle aree rurali individuati con Agenda 2000 e, coerentemente con il percorso di rimodulazione delle politiche e di allargamento dell’Unione, che ha prodotto un ampliamento significativo dell’incidenza e della valenza socio economica e ambientale delle aree rurali nel contesto europeo, vengono introdotte alcune novità che riguardano soprattutto l’aggiornamento dell’approccio strategico e la semplificazione dei meccanismi di funzionamento.
Di seguito si rende disponibile il testo del PSR nella versione approvata comprensivo dell’allegato “misura 112”
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